
I biocarburanti stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nel mix energetico globale, di fatto, non solo contribuiscono in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico, ma promuovono anche un’economia più sostenibile.
La loro produzione avviene in reattori che operano a temperature fino a 450 °C, spesso utilizzando oli esausti. Monitorare con precisione queste temperature è essenziale, soprattutto considerando le frequenti reazioni esotermiche che caratterizzano tali processi.
Una sfida e un’opportunità per le raffinerie grazie ai biocarburanti
La transizione energetica pone grandi sfide ai gestori delle raffinerie, ma apre anche nuove possibilità di business. La crescente domanda di carburanti rinnovabili consente alle aziende di riconvertire impianti dismessi o poco utilizzati, adeguandosi così alle normative ambientali sempre più stringenti.
Riconversione e costruzione di nuovi impianti
Un’azienda petrolifera, cliente di WIKA, ha deciso di trasformare uno dei suoi stabilimenti in una moderna struttura per la produzione di biocarburanti, utilizzando come materie prime oli da cucina esausti e grassi animali.
Il progetto prevedeva la riconversione di un reattore HDI (idroisomerizzazione) dotato di due letti di catalizzatori e la costruzione di un nuovo reattore a tre letti per l’idrotrattamento (HDT).
Il monitoraggio della temperatura nei reattori è fondamentale per garantire un funzionamento sicuro ed efficiente. Per ottenere un profilo termico completo, sono stati installati sensori nelle sezioni centrali e superiori dei letti catalitici, oltre a una rilevazione radiale più densa nella parte inferiore. Questa configurazione permette di identificare tempestivamente fenomeni critici come punti caldi, effetti di canalizzazione o distribuzioni irregolari dei catalizzatori.
La soluzione: termoelementi multipoint
Per soddisfare le esigenze tecniche di monitoraggio, sono stati scelti termoelementi a gradini, noti anche come multipoint, in grado di operare a temperature comprese tra 430 °C e 450 °C.

La termocoppia a gradini TC96 Flex-R® consente la creazione rapida e precisa di profili di temperatura in un reattore per biocarburanti.
Due tipologie di termoelementi per i letti catalitici
Il modello TC96 Flex-R® si è rivelato ideale per ottenere rapidamente profili termici accurati nei reattori. Ogni letto catalitico è stato dotato di un TC96 Flex-R® con 14 punti di misurazione per il reattore HDT e 12 per quello HDI. Il dispositivo garantisce tempi di risposta tra quattro e otto secondi, consentendo di configurare rapidamente il profilo termico desiderato.
Per il monitoraggio delle temperature nelle sezioni centrali e superiori dei letti catalitici, è stato scelto il modello TC94 con profilo a “T”. In ciascun reattore sono stati installati cinque dispositivi, ognuno con tre punti di misurazione. Questa configurazione assicura la stabilità dei sensori e la precisione delle rilevazioni.
Materiali avanzati e installazione specializzata
Su richiesta del cliente, tutti i componenti a contatto con il fluido sono stati realizzati in Inconel 625, una lega altamente resistente alla corrosione, necessaria per contrastare la possibile formazione di zolfo e cloro nel reattore HDT.
L’ordine ha incluso non solo i dispositivi di misurazione, ma anche i trasmettitori di temperatura per l’elaborazione dei segnali. L’installazione dei multipoint è stata curata dagli specialisti di WIKA-GAYESCO, garantendo un’implementazione ottimale.
Per saperne di più
Sul sito web di WIKA sono disponibili informazioni aggiuntive sui modelli TC96 Flex-R® e TC94, una brochure dedicata alle misurazioni multipoint e una panoramica delle soluzioni per il settore Oil & Gas. Inoltre, è possibile scaricare il rapporto di sostenibilità per approfondire la strategia ambientale di WIKA. Per ulteriori domande, contattaci senza esitazioni.